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Droni per passeggeri con disabilità

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Nel Regno Unito alcune associazioni hanno evidenziato la necessità di progettare droni per passeggeri in grado di accogliere anche persone con disabilità. In particolare l’organizzazione Aerobility e la Civic Air Transport Association hanno pubblicato un documento che sollecita il settore della mobilità aerea urbana a garantire che i taxi aerei e i droni preposti al trasporto di persone siano progettati in modo da garantire l’accessibilità ai passeggeri con disabilità.

Già vi abbiamo parlato dell’utilizzo dei droni per il trasporto di passeggeri, leggete anche “Vertiporto per droni passeggeri Ehang in Italia”.

Una persona che ha studiato approfonditamente questi problemi è Paula Macedo, attualmente a capo della ricerca sull’esperienza utente (UX) presso la banca digitale Nubank. Secondo i suoi studi fondamentale è riuscire a identificare l’utilizzo dei droni come strumento di trasporto di massa, quindi non solo accessibile ad una ristretta cerchia di utenti. Dovrebbe decadere il concetto che la mobilità aerea urbana sia costosa, rumorosa e solo per pochi abbienti o solo per aree più ricche. Ecco quindi che non si deve andare a cercare di offrire un’esperienza di trasporto dalle caratteristiche lussuose, ma piuttosto un servizio sicuro, confortevole e che permetta un risparmio di tempo e anche economico.

Sempre secondo Paula Macedo, solo se si riuscirà fin dall’inizio ad offrire un servizio di trasporto accessibile e funzionale per tutti i passeggeri che ne necessitano al di là delle loro disponibilità economiche o caratteristiche fisiche, si potrà realmente assistere ad una rivoluzione nei trasporti nel prossimo futuro.

Per quanto riguarda poi nello specifico i passeggeri con disabilità, Macedo sottolinea che ovviamente hanno le stesse identiche preoccupazioni degli altri viaggiatori, cioè essenzialmente la convenienza e la sicurezza. Si tratta semplicemente di offrire eventualmente maggiori indicazioni su come usufruire senza difficoltà dei servizi offerti.

L’obiettivo quindi non sarà quello di modificare gli aeromobili per renderli accessibili agli utenti disabili, ma semplicemente strutturarli in modo funzionale per tutti, garantendo comfort e sicurezza a prescindere da chi saranno gli utilizzatori finali. Andranno quindi studiati nello specifico sistemi che rendano semplice la salita a bordo e l’uscita dal mezzo, che permettano con facilità di muoversi sul mezzo e soprattutto che rechino indicazioni chiare su cosa sta succedendo per tutti.

Se l’obiettivo sarà raggiunto si tratterà realmente di una rivoluzione nei trasporti di massa.

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